Evandro Muti inizia la sua carriera artistica nei primi anni settanta a Roma dove segue studi di Architettura, si appassiona alla “Bauhaus” e all’astrattismo geometrico, che seguirà con perseveranza. Alla sua prima esposizione nel 1971 seguiranno numerose mostre.
Protagonisti assoluti della sua ricerca sono il segno, il colore e la luce. Quest’ultima per Evandro è la forza positiva che rende profondità al nero, che proietta gli oggetti, che delinea le ombre. Nelle sue opere c’è una sintesi astrattiva della forma nel segno, un segno puro, dal rigore stilistico, che rispecchia una profonda integrità mentale. E’ un artista con una tecnica accurata, che esprime un’intensa percezione della realtà di oggetti-simbolo, ingranditi, estrapolati dal loro contesto formale in una dilatazione dimensionale. La padronanza del colore e la levigata finitura del tratto gli conferiscono un’intensa raffinatezza. Nelle sue opere s’intravede l’intensa ricerca all’oggetto al frammento, al colore.